Disturbi di Personalità

Un Disturbo di Personalità rappresenta un modello di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, è pervasivo e inflessibile, esordisce nell’adolescenza o nella prima età adulta, è stabile nel tempo, e determina disagio o menomazione. I Disturbi di Personalità inclusi in questa sezione sono elencati di seguito.

Il Disturbo Paranoide di Personalità è un quadro caratterizzato da sfiducia e sospettosità, per cui le motivazioni degli altri vengono interpretate come malevole.

Il Disturbo Schizoide di Personalità è un quadro caratterizzato da distacco dalle relazioni sociali e da una gamma ristretta di espressività emotiva.

Il Disturbo Schizotipico di Personalità è un quadro caratterizzato da disagio acuto nelle relazioni strette, distorsioni cognitive o percettive, ed eccentricità nel comportamento.

Il Disturbo Antisociale di Personalità è un quadro caratterizzato da inosservanza e violazione dei diritti degli altri.

Il Disturbo Borderline di Personalità è un quadro caratterizzato da instabilità delle relazioni interpersonali, dell’immagine di sé e degli affetti, e da marcata impulsività.

Il Disturbo Istrionico di Personalità è un quadro caratterizzato da emotività eccessiva e da ricerca di attenzione.

Il Disturbo Narcisistico di Personalità è un quadro caratterizzato da grandiosità, necessità di ammirazione, e mancanza di empatia.

Il Disturbo Evitante di Personalità è un quadro caratterizzato da inibizione, sentimenti di inadeguatezza, e ipersensibilità ai giudizi negativi.

Il Disturbo Dipendente di Personalità è un quadro caratterizzato da comportamento sottomesso e adesivo legato ad un eccessivo bisogno di essere accuditi.

Il Disturbo Ossessivo-Compulsivo di Personalità è un quadro caratterizzato da preoccupazione per l’ordine, perfezionismo ed esigenze di controllo.

Il Disturbo di Personalità Non Altrimenti Specificato è un categoria a disposizione per due situazioni:

1) il quadro personologico dell’individuo soddisfa i criteri generali per un Disturbo di Personalità, e sono presenti tratti di vari Disturbi di Personalità diversi, ma non risultano soddisfatti i criteri per nessuno specifico Disturbo di Personalità; oppure

2) il quadro personologico dell’individuo soddisfa i criteri generali per un Disturbo di Personalità, ma l’individuo viene considerato affetto da un Disturbo di Personalità non incluso nella Classificazione (per es., disturbo passivo-aggressivo di personalità).

I Disturbi di Personalità sono raccolti in tre gruppi in base ad analogie descrittive.

  • Il gruppo A include i Disturbi di Personalità Paranoide, Schizoide e Schizotipico. Gli individui con questi disturbi spesso appaiono strani o eccentrici.
  • Il gruppo B include i Disturbi di Personalità Antisociale, Borderline, Istrionico e Narcisistico. Gli individui con questi disturbi spesso appaiono amplificativi, emotivi o imprevedibili.
  • Il gruppo C include i Disturbi di Personalità Evitante, Dipendente, e Ossessivo-Compulsivo. Gli individui con questi disturbi appaiono spesso ansiosi o paurosi.

Si dovrebbe notare che questo sistema di raggruppamento, sebbene utile in alcune situazioni di ricerca e didattiche, presenta serie limitazioni, e non è stato coerentemente validato. Inoltre, gli individui frequentemente presentano una concomitanza di Disturbi di Personalità appartenenti a gruppi diversi.

I tratti di personalità sono modi costanti di percepire, rapportarsi e pensare nei confronti dell’ambiente e di se stessi, che si manifestano in un ampio spettro di contesti sociali e personali. Soltanto quando i tratti di personalità sono rigidi e non adattivi, e causano una compromissione funzionale significativa o una sofferenza soggettiva, essi costituiscono Disturbi di Personalità. La caratteristica essenziale di un Disturbo di Personalità è un modello costante di esperienza interiore e di comportamento che devia marcatamente rispetto alle aspettative della cultura dell’individuo, e si manifesta in almeno due delle seguenti aree: cognitività, affettività, funzionamento interpersonale o controllo degli impulsi. Questo modello costante risulta inflessibile e pervasivo in un ampio spettro di contesti personali e sociali e determina disagio clinicamente significativo o compromissione del funzionamento sociale, lavorativo o di altre aree importanti. Il quadro è stabile e di lunga durata, e l’esordio si può far risalire almeno all’adolescenza o alla prima età adulta. La diagnosi di Disturbo di Personalità richiede una valutazione del modello di funzionamento a lungo termine dell’individuo e le particolari caratteristiche di personalità devono essere evidenti fin dalla prima età adulta. I tratti di personalità che definiscono questi disturbi devono anche essere distinti da caratteristiche che emergono in risposta ad eventi stressanti situazionali specifici o stati mentali più transitori (per es., Disturbi dell’Umore o d’Ansia, Intossicazione da Sostanze). Il clinico dovrebbe valutare la stabilità dei tratti di personalità nel tempo e in diverse situazioni. Sebbene sia talvolta sufficiente per fare diagnosi un singolo colloquio con la persona, spesso è necessario condurre più di un’intervista e distribuirle nel tempo. La valutazione può anche essere complicata dal fatto che le caratteristiche che definiscono un Disturbo di Personalità possono non essere considerate problematiche da parte dell’individuo (cioè, i tratti sono spesso egosintonici). Può essere utile, per ovviare a questa difficoltà, raccogliere notizie supplementari da altre fonti.

Caratteristiche collegate a cultura, età e genere

La valutazione del funzionamento della personalità deve prendere in considerazione l’ambiente etnico, culturale e sociale dell’individuo. I Disturbi di Personalità non dovrebbero essere confusi con i problemi legati all’acculturazione che seguono l’immigrazione, o con l’espressione di abitudini, costumi, o valori religiosi e politici professati dalla cultura di origine dell’individuo. Specialmente quando il valutatore proviene da un retroterra diverso, è utile per il clinico ottenere ulteriori notizie da informatori che hanno familiarità con l’ambito culturale dell’individuo.

Le categorie dei Disturbi di Personalità possono essere applicate a bambini o adolescenti in quei casi relativamente insoliti in cui i particolari tratti di personalità non adattivi dell’individuo sembrano essere pervasivi, persistenti e probabilmente non limitati ad un particolare stadio dello sviluppo o ad un episodio di un disturbo di Asse I. Si dovrebbe tenere presente che i tratti di un Disturbo di Personalità che compaiono nell’infanzia spesso non persistono immodificati fino alla vita adulta. Per diagnosticare un Disturbo di Personalità in un individuo sotto i 18 anni di età, le caratteristiche devono essere state presenti per almeno 1 anno. L’unica eccezione è rappresentata dal Disturbo Antisociale di Personalità, che non può essere diagnosticato in individui al di sotto dei 18 anni. Sebbene, per definizione, un Disturbo di Personalità richieda un esordio non successivo alla prima età adulta, gli individui possono non essere giunti all’osservazione clinica che relativamente tardi nel corso della vita. Un Disturbo di Personalità può risultare esacerbato in seguito alla perdita di persone che rappresentano un supporto significativo (per es., coniuge), o di situazioni sociali stabilizzanti precedenti (per es., un lavoro).